Alfonso Morone

Inserito il 12 Marzo 2014

Una tua breve presentazione

Sono laureato in Architettura all’Università di Napoli, dove attualmente insegno Design al Dipartimento di Architettura

 

Come sei entrato in contatto con l’azienda?

Mi è stato chiesto di far parte della giuria per un concorso di Design e, in questa circostanza, ho avuto modo di conoscere, in maniera molto diretta, le necessità e caratteristiche aziendali

 

Il prodotto come ha influenzato il tuo approccio al progetto?

In realtà il prodotto, in questa circostanza non avendo alcun senso autonomo, è una sorta di derivazione di necessità, ingombri e materiali che provengono da un altro prodotto, cioè da un preciso modello ditermocamino. Proprio partendo da questi dati di fatto, ho poi sviluppato la mia idea di una cornice che svolgesse un compito contemporaneamente, funzionale, decorativo e di intrattenimento. Quindi un oggetto fondamentalmente molto essenziale, una lamiera forata retroilluminata che crea un testurizzazione astratta in modo da rendersi meno pesante nel tempo, ma che poi attraverso l’aggiunta dei tappi in legno possa generare configurazioni sempre mutevoli.  L’uso di legni ricavati da processi di riciclo di scarti della lavorazione in falegnameria attribuisce alla cornice calore, in continuità con l’idea tradizionale del camino, ed eticità nell’esercizio di modalità di riciclo. Il fatto che i tappi possano essere utilizzati come una sorta di gioco che lascia una traccia in una texture continuamente mutevole, completa l’idea di convivialità che da sempre è associata a quella di camino.

 

La tua creazione a cosa si è ispirata?

Fondamentalmente alla modalità di costruzione di un’immagine digitale attraverso dei pixel

 

I tuoi studi, i tuoi incontri come hanno influenzato la tua carriera?

Credo che la mia personalità, anche di progettista, sia profondamente condizionata da una sorta di schizofrenia tra la mia natura, molto legata alle mie origini di provincia, e la mia vita professionale che mi ha portato a completare i miei studi all’estero e lavorare in posti molto diversi.

Una condizione molto stimolante e continuamente formativa.

 

Quando si definisce una prodotto di design innovativo?

Credo profondamente che il design sia un atto di pensiero e non di disegno. Quindi in ogni progetto deve esserci un piccolo quoziente di miglioramento e di intelligenza: credo che questa, in estrema sintesi, sia  la mia idea di  innovazione legata al design.

 

 

 

 

 

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