.furiaLAB

Inserito il 09 Settembre 2015

Una breve presentazione

.furiaLAB è il luogo di Ursula Iannone e Luigi Furno, un luogo perfettamente reale e pienamente virtuale. E’ generato principalmente dall’idea di poter fare, in virtù delle nostre esperienze e potenzialità. Nasciamo rispettivamente come Architetto/Interior Designer e Sociologo, ma ci siamo arricchiti nel tempo di altre attività, coltivate con fervore e studio, mai secondarie, e per questo abbiamo ritenuto opportuno considerarle un enorme punto di forza: il Teatro, il Giornalismo, la Grafica, la Scrittura, la Letteratura, entrano puntualmente a far parte di tutti i nostri progetti, dal prodotto di design al progetto architettonico, dal blog al libro, dalla grafica alla pièce teatrale. Una delle perfette definizioni di cosa sia .furiaLAB è quella riportata nel nostro blog: “.furiaLAB è la nostra intensità […] è la vita priva di pantofole e di parallele […] non è follia, né saggezza, né ironia”.

 

Che cosa vi ha portato ad interessarvi al design?

Il profondo interesse per il divenire. L’idea che un concetto, un pensiero, perfino un ragionamento o un lungo filosofare, partito da chissà dove e quindi pura invenzione, possa diventare un oggetto effettivo, è ogni volta una scoperta che ci entusiasma. Sebbene attenti al design stupefacente di tanti grandi professionisti della scena internazionale, puntiamo tuttavia ad un’impresa più complessa, quella di compiere un atto trasversale per ciascun oggetto, che sia quello di un’alta ricerca progettuale, senza incorrere in un puro, quanto sterile, esercizio di stile.

 

Che cos’è un’idea?

Per .furiaLAB l’idea non è un punto di arrivo, ma un processo che non può trovare fine, per questo, per noi, l’idea è radiale. Quando viene da pensarci, e ci capita spesso, torna sempre in mente quello che il pianista Glenn Gould diceva delle Variazione Goldberg di Bach: “il tema non è terminale ma radiale, le variazioni percorrono non una retta ma una circonferenza, un’orbita di cui la passacaglia ricorrente costituisce il punto focale”. Quindi, per .furiaLAB, come per Gould, l’idea deve essere spogliata di tutta quella retorica romantica che ne fa un atto estatico e poetico, e questo fatto ci tiene ben al riparo dalla metafisica socratico-platonica.

Che l’idea sia radiale e non terminale significa che non può essere afferrata e comunicata come qualcosa che ci determina, non è presenza, ma è una virtualità che non cessa mai di attualizzarsi. L’idea, per .furiaLAB, è molto di più di qualcosa che si concretizza in un oggetto, in uno scritto, in uno spettacolo, è qualcosa che percorre e scuote perennemente, e che sconvolge continuamente le supponenze. Per questo, .furiaLAB non realizza idee ma stati istantanei dell’idea. Per noi è l’atto a creare via via la potenza dell’idea, è l’esplicitazione a disegnare la strada facendo l’implicito dell’idea da cui si suppone derivi, o l’originato a retroflettere, cioè a riflettere, a far brillare di luce riflessa, appunto, un’origine o un’idea in sé priva di luce e di autorità.

Sappiamo che questo può sembrare un filosofare inconcludente, ma .furiaLAB ci tiene molto a banalizzare l’“idea” che molti hanno del “creativo” come di colui che ha “idee” geniali, e che questo avere si traduce in un possedere. Le idee non sono possedute, se non da spiriti malevoli, le si deve rincorrerle sempre senza nessuna speranza di acciuffarle. Per tale ragione .furiaLAB corre, ma lo fa senza motivo perché, .furiaLAB, non è fichettitudine.

 

Milano sicuramente è la capitale internazionale del Design e del Made in Italy. La nostra, invece, è una realtà del Sud. Credete che ci sia spazio per emergere?

C’è un fattore di rischio decisamente più alto nel nostro tipo di lavoro, e non solo, nel Sud Italia.  Milano è la città in cui si fa e si vende praticamente tutto. E’ la sede del maggiore giornale nazionale, di numerose case editrici, del più importante Teatro e delle sue scuole, della più prestigiosa facoltà di Economia, è ormai il nodo di scambio culturale tra Italia e Mondo, nonché, naturalmente, la città della ricchissima settimana dedicata al Design. Un paragone con il Sud, ma anche con il resto dell’Italia, è ovviamente improbabile. Cercare un confronto con quel tipo di realtà può portare solo ad un progressivo indebolimento delle forze, poiché la meta si allontanerebbe proporzionalmente ad un suo regolarissimo avanzare.

Rimanere, come nel caso di Luigi, o ritornare proprio da Milano, come nel caso di Ursula, ha un suo forte perché, al di là di una personale volontà di esserci e di crederci, e la realtà dei fatti ci sta dando ragione. Ci sono giovani imprenditori che hanno ereditato aziende medio-piccole che nel tempo si sono specializzate in un unico tipo di produzione. Avendo preso in mano la nuova conduzione, hanno compreso l’importanza di ritagliarsi una fetta di mercato e di un nuovo target di clienti, cosa che ha condotto rapidamente ad un più ampio programma di design fatto da talenti della progettazione, senza abbandonare la sicurezza economica di ciò che è stato prodotto fino ad allora. L’intelligenza di questa nuova generazione collima perfettamente con la nostra fame creativa, ed è sostanzialmente questa una spinta feroce a procedere in direzione Sud.

 

Perché un gruppo creativo funzioni, c'è bisogno che qualcuno eserciti la funzione di leader o capo?

Ursula Iannone: Sì, io.

Luigi Furno: Sì, io.

 

 

 

 

 

 

FACEBOOK
VIDEO
VIDEO
CONCORSI ED EVENTI
Selezionate le proposte per il contest IL QUARZO IN FORMA
Chroma, in collaborazione con Artèteco, ha indetto la I edizione del Concorso di idee “Il Quarzo in [...] Leggi tutto
Le shopping bag con una storia da raccontare
Una "ecoidea" dallo stile versatile, perfetta per un look casual.   Si tratta della shopping bag "by Arteteco" [...] Leggi tutto