Come risparmiare con la biomassa
Inserito il 19 Ottobre 2015
Incentivi 2015 per caldaie e stufe a legna e a pellet
Le biomasse derivano soprattutto dagli scarti di produzione delle attività produttive e ciò rappresenta un vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico.
Trarre energia dalle biomasse permette di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio.
La biomassa (legna, pellet, mais, nocciolino depolverizzato…) garantisce un risparmio economico fino all’80% rispetto al combustibile fossile tradizionale (metano, gasolio, gpl).
Tale riduzione di spesa è garantita da una migliore resa energetica del combustibile verde. (per informazioni e per una selezione di questi prodotti: www.ctm-italia.it )
Per questo l’Unione Europea ha deciso di investire sulla biomassa, al pari dell’eolico.
DETRAZIONI FISCALI DEL 65%
Dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2015 l'ecobonus ha introdotto detrazioni fiscali del 65% per l'acquisto e l’installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili per una spesa non superiore ai 30 mila euro, a patto che, in ogni caso, tali apparecchi rispettino le emissioni ed i rendimenti esplicitati nel vademecum ENEA e venga presentato l'attestato di certificazione o qualificazione energetica
Quindi, mentre negli anni passati la posa in opera di caldaie e stufe a legna o a pellet garantiva l'accesso agli incentivi solo se queste erano installate a sostituzione di un impianto di riscaldamento esistente, con l'aggiornamento dell'ecobonus questo non è più necessario: il solo acquisto ed installazione di questi impianti è sufficiente per l'accesso alle agevolazioni.
Ad oggi, gli utenti che decidano di installare un impianto di riscaldamento a legna o pellet possono alternativamente scegliere il Conto Termico o le detrazioni fiscali del 65 e 50%.
Da gennaio 2016 le detrazioni dovrebbero scendere dal 65 al 36%.
CONTO TERMICO
Ci sono due aspetti fondamentali che differenziano il conto termico dalle detrazioni del 65%: innanzitutto il conto termico non ha una scadenza temporale: si può accedere al conto termico fino al raggiungimento di un tetto di spesa annuale di 900 milioni di euro. Inoltre, il conto termico è valido solo per la sostituzione di impianti preesistenti.
L'importo del conto termico è erogato in due anni con due rate di uguale importo. Il decreto stabilisce due formule per il calcolo di tale importo: una è riferita alle caldaie a biomassa e l'altra per le stufe e i termocamini.
In entrambi i casi i fattori che entrano in gioco sono:
- la potenza termica nominale dell'impianto
- il coefficiente di valorizzazione dell'energia termica prodotta definito nella tabella 5 dell'allegato II del decreto.
- il coefficiente premiante riferito alle emissioni di polveri distinto per tipologia installata come riportato nelle Tabelle 7, 8, 9 e 10 dell'allegato II del decreto.
- le ore di funzionamento stimate in relazione alla zona climatica di appartenenza
DETRAZIONI FISCALI DEL 50%
Si può usufruire delle detrazioni fiscali del 50% se i lavori effettuati hanno un importo non superiore ai 96 mila euro e rientrano in un progetto di risparmio energetico o di ristrutturazione edilizia. Queste detrazioni sono valide anche per l'installazione (non solo la sostituzione) di caldaie e stufe a legna o a pellet. Non è possibile cumulare le detrazioni del 50 e del 65 per cento per gli stessi interventi.
Per quanto riguarda i tempi, anche in questo caso le detrazioni del 50% sono valide fino al 31 dicembre 2015. In seguito, a partire dal 1 gennaio 2016 la percentuale scenderà al 36% ed avrà un limite di 48 mila euro per unità immobiliare.
Architettura Ecosostenibile
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